Sala 4 - I Papi della nostra vita

Sopra un dipinto di Sebastiano Ricci (Belluno, luglio 1659 – Venezia, 15 maggio 1734) - Titolo dell' opera: 'Conclave' - anno: 1687 circa

descrizione del dipinto: sul fondo si intravedono i cardinali, raccolti in consultazione, mentre in primo piano emergono con forza il triregno, la croce astile e gli abiti pontificali, che brillano sotto la colomba — simbolo dell'ispirazione divina — con un ramo di giglio nel becco.
L'elezione unanime e immediata del cardinale Alessandro Farnese a papa, nel 1534, non poteva essere resa in modo più diretto ed esaltante: quasi una natura morta di straordinaria intensità. La luce che sembra nascere dall'interno del quadro e i raffinati chiaroscuri del primo piano confermano il talento precoce del pittore, un vero enfant prodige. 

Perchè questa mostra...

Questa sala è dedicata ai Papi che hanno accompagnato la nostra epoca, uomini diversi per origine, carattere e stile pastorale, ma uniti dalla stessa missione: guidare la Chiesa e parlare al cuore dell'umanità.

Da Pio XII° a Leone XIV°, la storia recente del papato si intreccia con quella di ognuno di noi: con le vicende del mondo, con i cambiamenti della società e con la fede di milioni di credenti.

Qui trovano spazio i volti,  i simboli e alcune parole rimaste nella storia di Pio XII°Giovanni XXIII°, Paolo VI°, Giovanni Paolo I°, Giovanni Paolo II°, Benedetto XVI°, Francesco, Leone XIV° — successori di Pietro che, con il loro insegnamento e la loro testimonianza, hanno lasciato un segno profondo nella vita della Chiesa e nella storia universale.

Attraverso ritratti, immagini, reliquie, oggetti personali e documenti, questa sala vuole essere un percorso di memoria e gratitudine, un invito a riscoprire il valore spirituale e umano dei Pontefici che hanno illuminato il nostro cammino negli ultimi decenni.

Servo di Dio Pio XII (Eugenio Pacelli, 1876 – 1958)

"Il Papa della pace difficile"

Eugenio Maria Giuseppe Pacelli, futuro Papa Pio XII, nacque a Roma il 2 marzo 1876 in una famiglia profondamente legata al servizio della Santa Sede. Fin da giovane mostrò un'intelligenza brillante, un carattere riservato e una spiccata inclinazione al diritto e alla diplomazia ecclesiastica.

Formazione e primi incarichi

Dopo l'ordinazione sacerdotale (1901), Pacelli iniziò il suo servizio presso la Segreteria di Stato, distinguendosi per competenza, discernimento e grande equilibrio politico. Partecipò alla stesura del nuovo Codice di Diritto Canonico del 1917, un'opera monumentale che pose ordine nella legislazione ecclesiale.

Nel 1917 fu nominato Nunzio Apostolico in Germania, dove affrontò gli anni difficili della Prima guerra mondiale e del dopoguerra, maturando una profonda sensibilità per la pace, la dignità umana e il dialogo con le istituzioni civili.

Cardinale e Segretario di Stato

Creato cardinale da Pio XI nel 1929, divenne l'anno seguente Segretario di Stato vaticano. In questo ruolo girò il mondo come rappresentante del Papa, promuovendo concordati con diversi Paesi europei per garantire libertà alla Chiesa e difesa dei diritti umani.

La sua figura, sobria e lucida, si impose come quella di un uomo estremamente preparato e consapevole della complessità politica internazionale.

Elezione al soglio pontificio

Alla morte di Pio XI, il conclave del 1939 elesse Pacelli Papa con il nome di Pio XII, alla vigilia della tragedia più grande del Novecento: la Seconda guerra mondiale.

Il pontificato (1939–1958)

Il pontificato di Pio XII fu interamente segnato dagli anni bui del conflitto mondiale e dalla successiva ricostruzione.

Fu un Papa: instancabile nell'opera diplomatica, profondamente preoccupato per le sorti dell'Europa, attento alla difesa degli innocenti e dei perseguitati, costantemente impegnato a favorire iniziative di pace.

Mantenne una politica di prudenza pubblica, ma operò dietro le quinte attraverso reti di protezione, interventi diplomatici, rifugi nei conventi e presso i territori extraterritoriali del Vaticano.

Dopo la guerra, Pio XII guidò la Chiesa nella nuova stagione del mondo moderno: promosse l'uso dei mezzi di comunicazione, sostenne la libertà religiosa contro i totalitarismi, incoraggiò gli studi biblici e liturgici, e diede nuovo impulso alla presenza cattolica nella società.

Tra gli atti più significativi del suo pontificato: la proclamazione del dogma dell'Assunzione di Maria (1950), la riforma della Settimana Santa, l'enciclica "Humani Generis" sulle moderne correnti di pensiero, la difesa della persona umana contro ogni forma di violenza ideologica.

Pio XII morì il 9 ottobre 1958 a Castel Gandolfo.

Una figura in costante rivalutazione

La sua figura è stata oggetto di dibattiti storici e teologici, ma gli studi più recenti – anche grazie all'apertura degli archivi vaticani – ne stanno restituendo il profilo autentico: quello di un uomo prudente ma coraggioso, profondamente spirituale, e di un pontefice che visse uno dei periodi più drammatici della storia moderna con acutezza e senso di responsabilità universale.

San Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli, 1881 – 1963) 

"Il Papa buono" 

Papa Giovanni XXIII, nato Angelo Giuseppe Roncalli il 25 novembre 1881 a Sotto il Monte (Bergamo), è stato uno dei pontefici più amati del Novecento, ricordato come il "Papa Buono" per la sua mitezza, umanità e capacità di dialogo.

Formazione e ministero

Ultimogenito di una famiglia contadina, entrò in seminario giovanissimo. Fu ordinato sacerdote nel 1904. Dopo gli studi a Roma iniziò un ministero caratterizzato da disciplina, semplicità e profondo amore per la Chiesa.

Durante la Prima Guerra Mondiale fu sergente e poi cappellano militare, esperienza che segnò la sua sensibilità verso la pace.

Delegato e nunzio

Nel 1925 iniziò una lunga carriera diplomatica come Visitatore Apostolico in Bulgaria, poi Delegato in Turchia e Grecia. Durante la Seconda Guerra Mondiale si distinse per il suo impegno nel salvare migliaia di ebrei perseguitati attraverso visti, permessi e protezioni umanitarie.

Nel 1944 fu nominato Nunzio Apostolico in Francia, dove si impegnò a ricostruire il dialogo tra Chiesa e Stato dopo gli anni difficili dell'occupazione.

Patriarca di Venezia

Nel 1953 Pio XII lo nominò Patriarca di Venezia. Qui Roncalli si immerse nella vita pastorale con semplicità evangelica: visitava parrocchie, ospedali, carceri; parlava a tutti con bontà e chiarezza.

L'elezione a Papa

Il 28 ottobre 1958 venne eletto Papa, in età avanzata, con il nome di Giovanni XXIII. Molti lo immaginarono pontefice di transizione, ma in pochi anni cambiò radicalmente il volto della Chiesa.

Il Concilio Vaticano II

Il suo gesto più significativo fu l'indizione del Concilio Ecumenico Vaticano II, annunciato il 25 gennaio 1959 e aperto nell'ottobre 1962. Questo evento storico rinnovò profondamente la vita della Chiesa, promuovendo dialogo, apertura al mondo moderno e impegno per l'unità dei cristiani.

Impegno per la pace

Nel 1963 pubblicò la storica enciclica Pacem in Terris, un testo rivolto "a tutti gli uomini di buona volontà", che divenne manifesto universale della pace e dei diritti della persona, in piena Guerra Fredda.

La morte

Papa Giovanni XXIII morì il 3 giugno 1963, circondato dall'affetto del mondo intero.
Papa Francesco lo ha proclamato Santo il 27 aprile 2014.

San Paolo VI° (Giovanni Battista Montini, 1897 – 1978)

"Il Pontefice del dialogo, della modernità e del Concilio"

Giovanni Battista Montini nacque a Concesio, nel bresciano, il 26 settembre 1897, in una famiglia impegnata nel sociale e nella vita pubblica: il padre era giornalista, politico cattolico e difensore dei lavoratori; la madre proveniva da una spiritualità profonda e rigorosa. Questo connubio – fede, cultura, impegno civile – segnò fin da subito lo stile di Montini.

Entrò nella diplomazia vaticana, dove maturò una visione aperta, attenta ai processi storici e ai cambiamenti globali. Nel 1937 fu chiamato alla Segreteria di Stato e collaborò strettamente con Pio XII, occupandosi di relazioni internazionali, aiuti umanitari e organizzazione della Chiesa in Europa durante e dopo la Seconda guerra mondiale.

L'Arcivescovo di Milano: lavoro, cultura, società

Nel 1954 Pio XII lo nominò Arcivescovo di Milano, la diocesi più grande e complessa d'Europa. Montini affrontò il passaggio dal mondo agricolo all'Italia industriale con una pastorale del tutto nuova, orientata: al mondo del lavoro e dei sindacati, alla cultura universitaria, alle periferie e alle nuove masse urbane, ai migranti interni provenienti dal Sud Italia.

Lanciò una grande missione cittadina, "Milano ascolta il tuo arcivescovo", che rinnovò il volto della diocesi. Era un pastore intellettuale ma non astratto: conosceva la fabbrica, i circoli culturali, le case popolari e i fermenti sociali degli anni Cinquanta.

L'elezione al pontificato e il Concilio Vaticano II

Eletto Papa il 21 giugno 1963, Montini prese il nome di Paolo VI, richiamando la missione dell'Apostolo delle genti. La prima decisione fu continuare il Concilio Vaticano II, aperto da Giovanni XXIII. Non si limitò a portarlo a termine: gli diede ordine, metodo e una visione unitaria.

Sotto il suo pontificato nacquero i grandi testi conciliarî sulla Chiesa, la libertà religiosa, il rapporto con il mondo moderno, l'ecumenismo.

Paolo VI fece da ponte tra tradizione e contemporaneità: riformò la Curia, avviò la riforma liturgica che portò al Messale del 1970, promosse il dialogo con ebrei, ortodossi e protestanti, ridefinì il ruolo della Chiesa nel mondo post-bellico.

Il Papa dei viaggi e del dialogo internazionale

Fu il primo Papa a viaggiare ampiamente in epoca moderna: Terra Santa (1964), ONU (1965), India, Portogallo, Africa, Filippine. La sua visita all'ONU, con il celebre appello "Mai più la guerra!", rimane uno dei discorsi più forti del cattolicesimo del Novecento.

Paolo VI aprì il dialogo con l'URSS e con i paesi dell'Est, inaugurando l'"Ostpolitik vaticana", tesa a garantire sopravvivenza e libertà minime alle comunità cattoliche dietro la Cortina di ferro.

Encicliche e riforme: un papato complesso e profetico

Il suo magistero fu ampio e intellettualmente rigoroso. Tra le encicliche più importanti: Ecclesiam Suam (1964) – il programma del dialogo, Populorum Progressio (1967) – la Chiesa e lo sviluppo dei popoli, un testo ancora attuale sulla giustizia globale, Humanae Vitae (1968) – sulla dignità della vita e della procreazione, documento discusso ma oggi rivalutato per profondità antropologica, Evangelii Nuntiandi (1975) – sulla missione evangelizzatrice, definita da Papa Francesco come "il documento pastorale più grande del Novecento"

A Montini si deve anche la riorganizzazione del Sinodo dei vescovi, del Collegio cardinalizio, dell'Università cattolica e dei rapporti con le Conferenze episcopali.

Gli anni difficili e la sofferenza vissuta come ministero

Il suo pontificato fu segnato da anni di grande tensione: il '68, il terrorismo, crisi sociali, incomprensioni interne alla Chiesa. Montini portò avanti tutto questo con una sensibilità personale profonda, spesso fraintesa come timidezza. In realtà la sua fu una forza interiore non appariscente ma resistente, nutrita da una vita di preghiera intensa e da un forte senso del dovere.

La morte e l'eredità

Paolo VI morì il 6 agosto 1978, festa della Trasfigurazione, dopo 15 anni di pontificato. Nel 2018 è stato proclamato Santo.

La sua eredità è riconosciuta oggi in tre linee fondamentali: una visione moderna e globale della missione ecclesiale, un magistero sociale e politico di altissimo spessore, il completamento e l'attuazione del Concilio Vaticano II.

Paolo VI non fu un Papa "di facile lettura": fu un uomo complesso, riflessivo, capace di attraversare le ombre del suo tempo con lucidità intellettuale e fede incrollabile.
È il Papa che ha guidato la Chiesa nel passaggio più delicato del Novecento, dal mondo pre-conciliare alla modernità.

Beato Giovanni Paolo I° (Albino Luciani, 1912 – 1978)

"Il sorriso di Dio: una vita essenziale, pastorale, diretta"

Albino Luciani nacque a Forno di Canale (oggi Canale d'Agordo) il 17 ottobre 1912, in una famiglia semplice, segnata dal lavoro in Svizzera del padre muratore e dall'intensa fede della madre. Entrò giovanissimo nel seminario di Feltre e fu ordinato sacerdote nel 1935. Fin dagli anni della formazione mostrò due tratti che non avrebbe mai abbandonato: una chiarezza didattica non comune e una spiritualità profondamente cristocentrica, nutrita dalla lettura dei Padri e dalla teologia morale.

Teologo e catecheta più che uomo di apparato

Nel 1958 Giovanni XXIII lo nominò Vescovo di Vittorio Veneto. Partecipò a tutte le sessioni del Concilio Vaticano II, distinguendosi per sensibilità pastorale e capacità di mediazione. I suoi interventi, pur mai vistosi, insistevano su tre temi ricorrenti: centralità della carità pastoralesemplicità del linguaggio teologico, responsabilità del clero nella formazione della coscienza dei fedeli.

Fu tra i primi vescovi italiani a recepire con equilibrio il rinnovamento conciliare nella catechesi e nella liturgia.

Il Patriarca di Venezia: decisione, fermezza e ascolto

Nel 1969 Paolo VI lo trasferì alla Sede Patriarcale di Venezia. Qui Luciani rivelò tutta la sua competenza: affrontò la difficile situazione economica della diocesi, si occupò dei rimpatriati dall'Africa Orientale, prese posizione su temi civili come la casa, il lavoro, la scuola, e si mostrò interlocutore credibile per la politica e per il mondo laico.

Furono anni di sfide ma anche di grande autorevolezza. Il suo stile episcopale, pur mite, era segnato da una fermezza tranquilla e da un'attenzione fuori dal comune per l'essenziale evangelico.

L'elezione al Soglio di Pietro

Il 26 agosto 1978 fu eletto Papa, scegliendo per la prima volta nella storia il doppio nome: Giovanni Paolo per onorare i suoi due predecessori: Giovanni XXIII, il Papa del Concilio e suo patriarca, Paolo VI, il Papa dell'attuazione conciliare.

La sua fu una delle elezioni più rapide del Novecento: segno di una Chiesa che vedeva in lui un pastore affidabile, saggio, equilibrato.

Un pontificato breve, ma non minore

Il suo ministero durò 33 giorni, dal 26 agosto al 28 settembre 1978. In questo breve tempo lasciò però un'impronta precisa:

- rinunciò alla tiara papale e a molte forme cerimoniali,

- impostò catechesi semplici e profonde sulle virtù cristiane,

- avviò riforme interne riguardanti lo IOR e la trasparenza amministrativa,

- diede impulso a una lettura sociale del Vangelo attenta ai poveri, ai migranti, ai lavoratori.

Il suo sorriso, spesso ricordato con superficialità, era in realtà il riflesso di una fede robusta e di una visione ecclesiale solida.

La morte improvvisa e l'eredità

La sua morte improvvisa, il 28 settembre 1978, generò stupore e molte speculazioni. I documenti storici e le ricostruzioni cliniche pubblicati negli ultimi anni confermano un decesso naturale per cause cardiocircolatorie, avvenuto durante il riposo notturno.

Nel 2022 Papa Francesco lo ha proclamato Beato, riconoscendo la qualità del suo magistero e la testimonianza personale di umiltà, povertà volontaria, dedizione alla Chiesa.

Un Papa "pastorale", nel senso pieno del termine

Luciani non fu un Papa "romantico": fu un pastore realista, formatore di coscienze, vescovo attento alla storia del suo tempo. La sua eredità consiste in: una teologia accessibile ma rigorosa, un'idea di Chiesa sobria e missionaria, una spiritualità fondata sull'essenziale evangelico, una visione sociale coraggiosa, attenta ai deboli e al bene comune.

Per questo, nonostante la brevità del pontificato, la sua figura continua a parlare con forza alla Chiesa e al mondo. 

San Giovanni Paolo II° (Karol Jozef Wojtyła, 1920 – 2005)

"Il Pontefice del coraggio, della libertà e della dignità umana"

Karol Józef Wojtyła nacque a Wadowice, in Polonia, il 18 maggio 1920. La sua giovinezza fu segnata da due eventi che segnarono in modo permanente la sua visione del mondo: la perdita precoce della madre, del fratello e infine del padre; l' occupazione nazista della Polonia e, successivamente, il regime comunista.

Studente brillante, attore e drammaturgo, Wojtyła intuì presto che la cultura – letteratura, teatro, filosofia – poteva diventare un luogo di resistenza morale. Entrò in seminario clandestinamente nel 1942 e fu ordinato sacerdote nel 1946. Nel dopoguerra studiò a Roma, specializzandosi in fenomenologia e antropologia filosofica, discipline che sarebbero diventate la struttura portante del suo pensiero.

Il Vescovo e il Cardinale "venuti dall'Est"

Nel 1958 fu nominato vescovo ausiliare di Cracovia e nel 1964 arcivescovo della stessa città. Partecipò attivamente al Concilio Vaticano II, contribuendo in modo significativo: alla Gaudium et Spes , sul rapporto Chiesa-mondo, alla riflessione sulla dignità della persona, al dialogo con l'ateismo moderno e con le ideologie del XX secolo.

Nel 1967 Paolo VI lo creò cardinale, rendendolo una delle voci più autorevoli dell'episcopato europeo. Wojtyła combinava una formazione culturale elevata con una pastorale profondamente radicata nella vita quotidiana dei fedeli: lavoratori, studenti, famiglie, operai delle fabbriche di Nowa Huta.

L'elezione al soglio di Pietro (1978)

Il 16 ottobre 1978 il conclave lo elesse Papa, primo non italiano dopo 455 anni. Scegliendo il nome Giovanni Paolo II, riprese il programma dei suoi due immediati predecessori – Luciani e Montini – con la volontà di portare la Chiesa nel terzo millennio.

Fin dall'inizio delineò tre priorità: la centralità della persona umana, la difesa della libertà religiosa, l'impegno nel dialogo internazionale come via di pace.

Un pontificato planetario

Il suo fu il pontificato dei grandi viaggi. Visitò 129 Paesi, aprendo strade nuove al rapporto tra Chiesa, culture e religioni. Memorabili:

- la visita alla sinagoga di Roma (1986),

- l'incontro ad Assisi con i leader religiosi mondiali,

- i viaggi in America Latina e in Africa

- le Giornate Mondiali della Gioventù, che divennero un segno permanente del suo ministero.

La lotta non violenta ai totalitarismi

Giovanni Paolo II fu uno dei protagonisti morali del crollo del comunismo europeo. La sua visita a Varsavia nel 1979, con l'appello «Non abbiate paura», contribuì a dare forma al movimento Solidarność e ad aprire un processo irreversibile di emancipazione dell'Europa dell'Est.

Allo stesso tempo fu un forte critico del materialismo occidentale, denunciando la perdita di riferimenti etici nelle società liberal-capitalistiche.

Il magistero: persona, verità, libertà

Il suo insegnamento è vastissimo. Tra i documenti più rilevanti: Redemptor Hominis (1979) – la centralità di Cristo e dell'uomo, Laborem Exercens (1981) Centesimus Annus (1991) – la dottrina sociale in dialogo con il mondo del lavoro e della politica, Veritatis Splendor (1993) – un testo fondamentale sull'etica cristiana, Evangelium Vitae (1995) – sulla vita umana e la bioetica, Fides et Ratio (1998) – il rapporto tra fede e filosofia.

Molto significativo anche il Catechismo della Chiesa Cattolica del 1992, frutto del suo impulso diretto.

L'attentato e la testimonianza della sofferenza

Il 13 maggio 1981 subì un attentato in Piazza San Pietro. Sopravvissuto, instaurò un inatteso rapporto personale con l'attentatore Mehmet Ali Ağca e interpretò l'episodio come parte della sua missione spirituale.

Negli anni successivi la malattia – Parkinson e complicazioni – divenne parte integrante del suo ministero: Wojtyła non nascose la fragilità, trasformandola in un messaggio universale sulla dignità della vita e sul valore del sacrificio.

La morte e l'eredità

Giovanni Paolo II morì il 2 aprile 2005, vegliato da una folla immensa in Piazza San Pietro. È stato canonizzato da Papa Francesco nel 2014.

La sua eredità è riconosciuta in almeno tre aspetti fondamentali: una visione della persona umana come centro della storia, un contributo decisivo alla fine dei totalitarismi del XX secolo, una capacità missionaria unica, grazie alla quale la Chiesa è tornata ad avere un ruolo visibile nella società globale.

Giovanni Paolo II è stato un pontefice che ha segnato un'epoca, tanto sul piano religioso quanto su quello geopolitico, e la sua figura rimane una delle più rilevanti del Novecento. 

Benedetto XVI (Joseph Ratzinger, 1927 – 2022)

"il Papa teologo"

Joseph Ratzinger nasce in Baviera nel 1927 in una famiglia profondamente cristiana. Ordinato sacerdote nel 1951 insieme al fratello Georg, si distingue fin da giovane come brillante teologo. Dopo il dottorato e la docenza in teologia dogmatica, diventa uno dei più importanti e ascoltati teologi del XX secolo.

Partecipa al Concilio Vaticano II come peritus, guadagnandosi rispetto per la sua chiarezza dottrinale e la capacità di coniugare tradizione e modernità. Nel 1977 viene nominato Arcivescovo di Monaco e Frisinga e creato cardinale. Nel 1981 Giovanni Paolo II lo chiama alla guida della Congregazione per la Dottrina della Fede, incarico che ricopre per quasi 25 anni, diventando il principale custode dell'ortodossia cattolica in tempi complessi.

Il 19 aprile 2005 viene eletto Papa, assumendo il nome Benedetto XVI. Il suo pontificato è caratterizzato da un forte impegno per il dialogo tra fede e ragione, dalla lotta contro gli abusi nella Chiesa, dalla riforma della liturgia, dal rilancio della teologia e da una visione cristocentrica limpida e profonda. Tra i suoi contributi più importanti si ricordano le encicliche Deus Caritas Est, Spe Salvi, Caritas in Veritate, e l'opera monumentale Gesù di Nazaret.

L'11 febbraio 2013 annuncia a sorpresa la rinuncia al ministero petrino, diventando "Papa emerito". Trascorre gli anni successivi nella preghiera e nello studio, in un clima di umiltà e riservatezza. Muore il 31 dicembre 2022.

Teologo finissimo, pastore mite, intellettuale di straordinaria profondità, resta uno dei pensatori religiosi più influenti del nostro tempo.

Auspicio finale

Che la Chiesa possa riconoscere presto in Papa Benedetto XVI non solo un grande Pastore e un maestro della fede, ma anche un nuovo Dottore della Chiesa, per la luminosità del suo insegnamento e la sua instancabile dedizione alla verità.

Francesco (Jorge Mario Bergoglio, 1936 – 2025)

"il Papa della Misericordia"

Una vita donata alla misericordia, alla giustizia e alla Chiesa universale

Papa Francesco, nato Jorge Mario Bergoglio a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, è stato il 266° Papa della Chiesa cattolica e il primo Pontefice gesuita e sudamericano della storia. La sua elezione, avvenuta il 13 marzo 2013, rappresentò un momento di grande rinnovamento ecclesiale, segnato fin dall'inizio da uno stile pastorale semplice, diretto e profondamente evangelico.

Formatosi nella Compagnia di Gesù, Bergoglio portò nel ministero petrino il cuore missionario dei gesuiti, una forte attenzione agli ultimi e un profondo senso di discernimento spirituale. Come Arcivescovo di Buenos Aires aveva già scelto uno stile di vita sobrio e vicino al popolo, e lo stesso fece da Papa, rinunciando a molte formalità e privilegi.

Il suo pontificato fu caratterizzato da alcune linee pastorali fortissime: la misericordia, che divenne il centro teologico e spirituale del suo magistero; la cura del Creato, espressa nell'enciclica Laudato si'; la fraternità universale, nucleo dell'enciclica Fratelli tutti; il dialogo interreligioso; la riforma della Curia; e una costante azione contro le ingiustizie, la povertà e la cultura dello scarto.

Fu un Papa profondamente amato, capace di parole che toccavano il cuore e di gesti che parlavano più dei documenti. Durante il suo pontificato attraversò anche momenti difficili, affrontando con coraggio la questione degli abusi e promuovendo una Chiesa più trasparente e responsabile.

Negli ultimi anni della sua vita, segnati da fragilità fisiche sempre più evidenti, volle tuttavia continuare a servire la Chiesa fino alla fine, senza mai abdicare. Papa Francesco morì il 21 aprile 2025, lasciando un'eredità spirituale e pastorale profonda, destinata a incidere sul cammino ecclesiale dei decenni successivi.

Il successore, Papa Leone XIV, ne riconobbe fin da subito la grandezza umana e spirituale, ricordandolo come "il Papa della tenerezza e del Vangelo vivo".

Leone XIV (Robert Francis Prevost, 1955 – )

"Il Papa del discernimento e del dialogo" 

Nato a Chicago (Stati Uniti) il 14 settembre 1955, Robert Francis Prevost ha maturato la sua vocazione religiosa nell'Ordine di Sant'Agostino, distinguendosi per il suo impegno come formatore, missionario e pastore.
Per molti anni ha svolto il suo ministero in Perù, dove ha accompagnato comunità locali, giovani e consacrati, con una profonda sensibilità umana e spirituale.

Rientrato a Roma, ha ricoperto importanti incarichi presso la Congregazione per i Vescovi, di cui divenne prefetto nel 2023.

L'8 maggio 2025 è stato eletto 266º Papa e ha scelto il nome di Leone XIV, in memoria di san Leone Magno e come segno di continuità tra fermezza nella fede e apertura al mondo contemporaneo.

Il suo pontificato si caratterizza per l'attenzione al discernimento, al rinnovamento spirituale del clero, al dialogo tra culture e per la promozione di una Chiesa sinodale e misericordiosa, capace di ascoltare e di servire.

Con il suo stile sobrio e pastorale, Leone XIV continua a testimoniare il volto di una Chiesa che accompagna, accoglie e costruisce ponti.

L'Anello del Pescatore di Papa Leone XIV

All'interno dell'Anello del Pescatore è incisa la scritta "Leone XIV", mentre sulla superficie esterna si distingue l'immagine di San Pietro con le chiavi e la rete da pesca: un richiamo diretto alla missione che Cristo affidò all'Apostolo, "pescatore di uomini".

Questo anello non è un semplice gioiello, ma un anello-sigillo: autentica la fede e l'autorità del Papa come successore di Pietro, chiamato a "confermare i suoi fratelli" (Lc 22,32).
Simbolo antico e potente, rappresenta la continuità del ministero petrino e la responsabilità spirituale e morale che accompagna il nuovo Pontefice, Papa Leone XIV.

Il MUMA – Museo di Malcontenta ha recentemente acquisito una copia autentica dell'Anello del Pescatore di Papa Leone XIV, che entrerà a far parte delle collezioni permanenti dedicate al pontificato contemporaneo e ai suoi simboli.

Meditazione sul ministero del Papa

(di: Joseph Ratzinger – Benedetto XVI)

"Il Papa non è un sovrano assoluto, la cui volontà è legge, ma il garante dell'obbedienza a Cristo e alla sua Parola.
Egli deve custodire l'obbedienza della Chiesa al Vangelo, non imporre la propria idea, ma farsi piccolo davanti al mistero che gli è affidato.
Il suo compito è quello di essere segno visibile dell'unità, voce che indica la via della fede e che, come Pietro, ricorda a tutti che la barca della Chiesa appartiene al Signore."

 I Papi e Venezia

Sopra: l' incontro fra Papa Alessandro III e il Barbarossa a Venezia - Autore: Vincenzo Meucci  

Sopra il Patriarca Angelo Roncalli (futuro Papa Giovanni XXIII) e il Patriarca Albino Luciani (futuro Papa Giovanni Paolo I)

Due dei Papi della nostra vita furono, prima della loro elezione al soglio pontificio, Patriarchi di Venezia:
– Angelo Giuseppe Roncalli, il futuro Papa Giovanni XXIII, Santo
– Albino Luciani, il futuro Papa Giovanni Paolo I, Beato

Ma la storia d'amore tra Venezia e i Papi non finisce qui.
Nel corso della storia, infatti, diversi Papi ebbero un legame profondo con la città lagunare, per nascita o per essere stati Patriarchi di Venezia:

Papi veneziani per nascita:
Papa San Pio X (Giuseppe Sarto), nato a Riese e a lungo amato Patriarca di Venezia
Papa Clemente XIII (Carlo della Torre di Rezzonico), veneziano di origine nobiliare
Papa Gregorio XII (Angelo Correr), nativo di Venezia
Papa Paolo II (Pietro Barbo), anch'egli veneziano

Papi che furono Patriarchi di Venezia prima dell'elezione:
Papa San Pio X (1893–1903)
Papa Giovanni XXIII (1953–1958)
Papa Giovanni Paolo I (1969–1978)

Papa Pio VI (Giovanni Angelo Braschi) visitò Venezia nel 1782

E nella storia più recente, la Città dei Dogi ha accolto con entusiasmo e devozione anche le visite pastorali di:
Papa Giovanni Paolo II, con la sua grande vicinanza al popolo veneto
Papa Benedetto XVI, con la sua profonda spiritualità e delicatezza
Papa Francesco, pellegrino tra la gente e segno vivente di misericordia

Una lunga scia di fede, bellezza e memoria, che unisce da secoli la Città di Venezia al Cuore della Chiesa.

Sopra: ritratto di Papa Pio VI, a lui e alla sua storica visita veneziana è dedicata un'intera sala del MUMA: https://www.mumamuseodimalcontenta.it/sala-10-papa-pio-vi/ 

Sopra i ritratti dei tre Pontefici:

Gregorio XII, nato Angelo Correr (Venezia, 1335 circa – Recanati, 18 ottobre 1417), è stato il 205º papa della Chiesa cattolica dal 1406 al 1415. Fu il primo cittadino della Repubblica di Venezia ad essere eletto al Soglio pontificio. Regnò nel periodo del Grande Scisma d'Occidente.  

Paolo II, nato Pietro Barbo (Venezia, 23 febbraio 1417 – Roma, 26 luglio 1471), è stato il 211º papa della Chiesa cattolica dal 1464 alla morte

Papa Clemente XIII nato Carlo della Torre di Rezzonico; Venezia, 7 marzo 1693 – Roma, 2 febbraio 1769) è stato il 248º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica, dal 1758 fino alla morte. 

Sopra a sinistra, un ritratto di Papa Pio X e a destra l'urna con il suo corpo, esposta alla venerazione dei fedeli nella Chiesa di San Pio X a Marghera (Ve) dal 17 al 22 ottobre 2023. La visita è stata parte di un itinerario più ampio nel Patriarcato di Venezia, e la parrocchia di San Pio X a Marghera era una delle tappe previste per accogliere le reliquie. Questo evento ha segnato il ritorno delle spoglie del santo a Venezia, dopo essere stato Patriarca dal 1893 al 1903 prima di diventare Papa.  

Pio X nato Giuseppe Melchiorre Sarto; Riese, 2 giugno 1835 – Roma, 20 agosto 1914,  è stato il 257º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 4 agosto 1903 fino alla sua morte. Nel 1951 fu beatificato da papa Pio XII; lo stesso pontefice lo proclamò santo nel 1954. Pio X è ricordato soprattutto per la difesa intransigente dell'ortodossia della dottrina cattolica, concretizzatasi nella condanna e lotta al modernismo teologico (con l'enciclica Pascendi Dominici Gregis del 1907), e per la redazione del Catechismo Maggiore detto comunemente, appunto, "di Pio X".